Piero Degl’Innocenti
Università di Firenze
Abstract
Prima di descrivere i caratteri della cupola del Battistero fiorentino è necessaria una breve
premessa. Oggi il San Giovanni, nonostante i suoi evidenti e perfetti caratteri classici, è correntemente
ritenuto un monumento romanico, ma questa datazione si basa su due presupposti sbagliati.
Il primo riguarda il ritrovamento di resti di case della Firenze romana, avvenuto in occasione di
alcuni scavi eseguiti alla fine dell’Ottocento sotto l’edificio e nella piazza, per cui gli archeologi del
tempo dedussero che la costruzione doveva essere avvenuta molto tempo dopo che la città era stata
distrutta dai barbari, e la datarono quindi al medioevo. I reperti però – tuttora visibili – dimostrano invece
che le case erano state demolite intenzionalmente, per liberare cioè l’area su cui si voleva costruire, e
documentano anche con tutta evidenza le attività del cantiere e i riti della cerimonia di fondazione. Tra la
demolizione delle case romane e la costruzione del San Giovanni, insomma, non erano passati secoli ma
solo giorni.
L’altro presupposto è la notizia che papa Niccolò II, che era anche vescovo della città, consacrò
l’edificio il 6 novembre 1059; ma anche in questo caso, benché la consacrazione sia certamente avvenuta,
si è trattato di un’interpretazione fuorviante, perché non si è tenuto conto che il papa in quella stessa
occasione consacrò nel giro di tre mesi anche le chiese fiorentine di San Miniato, San Lorenzo e Santa
Felicita, più altre chiese e abbazie del contado, per cui la sua iniziativa è da inquadrare in un contesto
religioso di riordino della diocesi e non edilizio.
Tolti dunque i puntelli di una tesi con la quale si è cercato di dimostrare che un’architettura
pienamente classica sarebbe opera del X-XI secolo (e c’è anche chi ha pensato all’alto medioevo), resta la
datazione tardo antica, già sostenuta da molti studiosi, che è pienamente coerente con i caratteri
dell’edificio ed è anche supportata sia dalle prove sui materiali, che hanno indicato in larga prevalenza
datazioni del IV-V secolo, sia dall’impiego di tipici marmi greci molto usati in epoca classica.
Questa conclusione non è però esaustiva, perché se il San Giovanni fosse stato davvero costruito
per essere il battistero cittadino non si spiega perché non avesse nessun rapporto con la cattedrale. Ciò
risulta evidente sul piano dell’architettura – Santa Reparata non era nemmeno lontanamente paragonabile
per bellezza, qualità costruttiva, dimensioni, costo – e anche su quello della collocazione urbana, dato che
in origine il San Giovanni aveva accesso dal lato opposto rispetto alla cattedrale, e che tra l’XI e il XIII
secolo i due edifici erano separati per l’interposizione di un ospedale.
Approfondendo questi e altri aspetti della questione si arriva così a capire che è vero quanto
raccontato dalle cronache degli antichi fiorentini – che potevano ricordare male, ma non certo mentire – e
cioè che l’edificio era stato eretto per essere un ‘Tempio di Marte’, espressione con cui si voleva indicare
non un vero tempio, ma un edificio celebrativo della vittoria di Stilicone sul barbaro Radagaiso avvenuta
presso Firenze nel 406. Come si legge nelle cronache, poi, il ‘Tempio’ fu convertito in chiesa,
analogamente a quanto avvenne per molti altri edifici antichi, tra cui il Pantheon.
Keywords
Battistero di San Giovanni, Battistero di Firenze.